BRUXELLES – A causa della pandemia le Industrie culturali e creative (Icc) hanno perso 199 miliardi di euro, oltre il 30% del loro volume di affari nel 2020. La musica e le arti dello spettacolo registrano una contrazione del 75% e del 90%. È quanto emerge dal rapporto realizzato da Ernst & Young e presentato a Bruxelles durante una conferenza stampa organizzata del gruppo europeo delle società di autori e compositori (Gesac) di cui fa parte la Siae.
“Gli autori e gli artisti vedranno i loro incassi ridotti drasticamente nel 2021 e nel 2022”, ha detto Giulio Rapetti Mogol, presidente di Siae. “È necessario perciò mettere in campo azioni per accelerare la ripresa – ha aggiunto – In questo senso, è cruciale il recepimento della direttiva copyright per garantire una giusta redistribuzione della ricchezza non solo ai grandi nomi della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto ai tanti artisti meno conosciuti che possono sopravvivere solo grazie al diritto d’autore”.
Nel 2019 le industrie culturali e creative rappresentavano il 4,4% del Pil dell’Ue, con incassi annui di 643 miliardi di euro, un valore aggiunto di 253 miliardi. È quanto emerge dal rapporto realizzato da Ernst & Young. Secondo lo studio, il settore impiegava 7,6 milioni di persone, superando otto volte il numero di impiegati delle telecomunicazioni. Con un tasso annuale del +2,6% dal 2013, le Icc crescevano più velocemente della media Ue(+2%), riportando un surplus nella bilancia commerciale per i beni culturali pari a 8,6 miliardi di euro.
Secondo lo studio per rilanciare il settore sono necessari un massiccio finanziamento pubblico e la promozione di investimenti privati. “Il Parlamento Ue ha lottato con le unghie e con i denti per aumentare il budget destinato alla cultura nel piano finanziario pluriennale”, ha detto il presidente del Pe, David Sassoli.
Oggi, una delegazione di rappresentanti delle Icc, guidata dall’ambasciatore culturale Jean-Michel Jarre, incontrerà il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, i vicepresidenti Margaritis Schinas e Dubravka Suica, e i commissari per il Mercato interno, Thierry Breton, per l’Economia, Paolo Gentiloni e per il Lavoro, Nicolas Schmit. La delegazione include rappresentanti del mondo delle ICC. “E’ nostro dovere fare luce sulla realtà, assicurarci che la nostra eredità culturale non sia dissipata”, ha precisato Gaetano Blandini, direttore generale Siae.
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